Ritratto di Sofia Gervasini

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Il ritratto di Sofia Gervasini fu commissionato a Umberto Lilloni nel 1937 dalla Congregazione di Carità di Milano. L'artista aveva già raffigurato Sofia Gervasini per la quadreria dell'Ospedale Maggiore (1931) e per l'Istituto dei Ciechi (1932).

Il ritratto mostra Sofia Gervasini in età giovanile, riproposta testualmente nella posa e nell'abbigliamento.

L'opera è un esempio particolarmente importante della pittura giovanile di Umberto Lilloni, ancora ispirata alle poetiche del Chiarismo lombardo.

Restauro

Raccolta fondi

Il dipinto è in buono stato di conservazione. Il supporto in prima tela presenta numerosi allentamenti e deformazioni della planarità, ondulazioni, irregolarità accentuate.

Particolarmente evidente è un foro circolare da azione meccanica, nella zona inferiore a sinistra, con perdita di materia pittorica e strati preparatori. La superficie pittorica è interessata da crettatura difforme; al centro del dipinto, una zona opaca con colature è il risultato di un tentativo di pulizia con un detergente spray.

L'opera, che ha subito interventi di reintegrazione pittorica, è alterata dalla presenza di una spessa vernice protettiva di origine resinosa, non uniforme per stesura e spessore, che conferisce all'insieme una colorazione giallastra, non coerente con la cromia originale.

L' intervento sarà di tipo conservativo e di recupero della leggibilità: velatura della superficie; schiodatura della tela dal telaio; stiratura a temperatura controllata; applicazione di fasce perimetrali; svelinatura; ritensionamento su telaio esistente; stuccatura della lacuna di tela; pulitura della superficie pittorica, con recupero dei valori cromatici originali; revisione delle stuccature esistenti ed eventuale rifacimento; verniciatura protettiva intermedia; reintegrazione pittorica delle mancanze; verniciatura finale.

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